Cultura dell'etica e nuovi skill per rispondere ai cambiamenti

intervista a Nadège Rochel, Healthcare Compliance Officer di Janssen Italia
Nadège Rochel, Healthcare Compliance Officer di Janssen Italia
Cos’è per lei la compliance e a che punto siamo oggi?
La Compliance mi ha attratta per il suo valore, la cultura, i suoi principi. Ho sempre provato a spiegare il perché, che cosa c’è dietro ogni regola, così da sensibilizzare i dipendenti e i nostri partner.
La compliance è cambiata tantissimo durante gli anni, così come il ruolo del compliance officer.
Negli ultimi anni stiamo vivendo una trasformazione verso una funzione impostata sul concetto di cultura dell’etica, e in quest’ambito i dipendenti fanno la cosa giusta, perché è la cosa giusta da fare. Secondo l’Ethisphere Ethics Index, le aziende considerate più etiche al mondo hanno storicamente performance finanziarie migliori dei loro pari o concorrenti. In quest’ottica, il Compliance Officer riveste oggi un ruolo strategico, aiutando l’azienda ad avere una crescita eticamente sostenibile. Anche per questo, sempre più spesso, il tema ESG è associato al loro ruolo.
Dal 2010 ha avuto responsabilità su più Paesi. Quali differenze ha incontrato?
L’elemento essenziale per lavorare bene è capirne la cultura. La compliance, può essere vista come il dipartimento del “no, non si può fare” e può essere difficile per il Compliance Officer farsi accettare. Conoscere la cultura dei diversi Paese significa rispettarne le abitudini: può sembrare molto semplice, ma è una forma di rispetto del tempo delle persone e aiuta fin dall’inizio a creare una relazione. Ho lavorato sia con la Cina che con il Giappone, in entrambi i casi, il mio impegno ad avvicinare la loro cultura, il loro modo di lavorare è stato compreso e valorizzato: sono stata accettata rapidamente dal team locale e abbiamo fin da subito collaborato bene insieme  […] continua a leggere
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